giovedì 28 febbraio 2008

La (de)crescita felice

Sembra incredibile, ma il Movimento della Decrescita Felice (MDF) sta danneggiando la causa della sostenibilità.

Intendiamoci, io adoro Maurizio Pallante (principale ideologo in Italia del movimento) e moltissime delle ragioni alla base del Movimento le condivido in pieno. Ne sono stato un seguace per un periodo abbastanza lungo. Poi, un giorno, ho cominciato a capire qualcosa non era come avrebbe dovuto e alla fine ho focalizzato cosa.

È un problema di mercato (tanto per cambiare).

Il mercato ve lo potete immaginare come un enorme TIR stracarico che procede sull’autostrata. Provate a fermarlo. Mettetevici davanti a braccia tese e provate. Ecco questo è il problema della decrescita felice: se ti metti davanti al TIR questo ti schiaccia senza quasi accorgersi che esisti.

Non è che le istanze della decrescita non siano valide, non è che le ragioni per fermare il TIR non siano buone. È che per fermare una massa in movimento di quel tipo ci vogliono forze di cui un movimento del genere non dispone.

Io propongo un cambio di strategia. Non si può fermare un TIR a mani nude, ma bastano due dita sul volante per fargli cambiare direzione: mettiamo le dita sul volante.

Prima di tutto risolviamo un fondamentale problema di percezione e togliamo di mezzo il termine DECRESCITA che è terribilmente punitivo (lo so che è il principio ispiratore del movimento stesso, ma non vende).

Abbiamo già visto che le persone sono disponibili al cambiamento se riusciamo a convincerle che questo non comporta rischi, ma solo benefici. La nostra società è tutta imperniata sui concetto di crescita, ce lo inculcano in testa appena nasciamo, promettere DECRESCITA significa giocarsi subito una fetta consistentissima di popolazione.

Ho un amico che vive felice senza frigorifero, senza televisione, praticamente non usa più l’automobile, fa lo yogurt, il pane e mille atre cose a casa, con le sue mani. Bene. Realisticamente, quanti pensiamo che possano sposare oggi questo modello? Che speranza reale ha di coinvolgere un numero tale di persone da cominciare a influenzare il mercato. In quanto tempo?

È durissima, credetemi. Così le due dita sul volante non ce le mettiamo.
Fatta l’analisi del problema l’ufficio marketing della rivoluzione dolce propone un piano alternativo.

La CRESCITA FELICE.

E suona già tutto diverso.
Perdonatemi, ma in questa società la forma è il messaggio.

Come cambia la tua vita nel modello proposto dalla Crescita Felice? Sempre in meglio. Guidi un’automobile confortevole e super tecnologica che fa 2000 km con un pieno di idrogeno prodotto da un attento mix di sorgenti di energia rinnovabile e pulita: eolica, fotovoltaica, solare, biomasse, idroelettrica, geotermica.

La tua casa e la tua vita hanno un’impronta ambientale minima e si armonizzano con la natura. Guardi il tuo splendido televisore ultraflat da 105 pollici e puoi tenere la luce accesa anche tutta la notte, tanto è prodotta in modo totalmente ecologico e le tue lampade ai led organici sono quanto di più efficiente si possa concepire in fatto di produzione luminosa.

Consumi ortaggi a basso impatto ambientale prodotti in una rete olonica di aziende agricole disposte strategicamente in modo da abbattere costo e impatto dei trasporti delle derrate. D’altra parte anche i trasporti sono a bassissimo impatto ambientale, quindi ti puoi concedere il piacere di mangiare una banana o un ananas senza il minimo senso di colpa.

Tutto il packaging è minimalista e riciclabile, tanto che la raccolta dei rifiuti è differenziata al 98% e il tuo processore di materiali domestico riutilizza quasi tutto in loco (quindi i rifiuti non c’è nemmeno bisogno di trasportari e stoccarli).

Andrei avanti ore, ma mi fermo.
Capite che è tutta un’altra cosa?

E se poi voglio farmi il pane in casa (cosa che io adoro fare) è perché è un piacere per me e per la mia famiglia, non perché sta finendo il petrolio e la CO2 in atmosfera è in crescita.

È una questione di visione. I risultati sono gli stessi, gli obiettivi sono simili, ma le persone disposte a immaginarsi in questo scenario sono infinitamente di più e saranno più disponibili a fare cambiamenti per ottenere questo futuro. Facciamolo diventare di moda, facciamolo diventare cool, facciamo capire alle aziende (quelle che non l’hanno già capito da sole) che vogliamo vivere così, giochiamo la partita con le loro regole e avremo le mani sul volante del TIR.

Sogni? È già stato fatto.

Lo ha fatto un altro movimento, anche piuttosto disorganizzato.
Quello che ha creato il mercato del cibo biologico.

Nessuno voleva il biologico, ve lo assicuro. Nessuno.
E oggi (anche a sproposito a volte) ce lo ritroviamo ovunque.
Lo hanno fatto senza troppa consapevolezza, con un ditino debole e minuscolo sul volante che ha prodotto una deviazione lenta, inesorabile, inarrestabile.

Alla fine volevo solo dire che non ho voglia di farmi schiacciare dal TIR, sto cercando di salire e arrivare al volante.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

la tua idea ha una logica stringente e soprattutta è ricca di buon senso -che oggi ce n'è tanto bisogno: a me mi hai già convinto!

P.S. il pane te lo impasti a mano e poi te lo cucini sul forno o lo fai con quelle macchine che adesso si trovano in vendita?

sembraincredibile ha detto...

No dai tutto a mano, 26 ore di lievitazione, il pane è fatto di attese, sennò si perde tutta la poesia. Però non ho il forno a legna, quindi uso quello elettrico (e soffro perché non ho ancora installato i pannelli fotovoltaici).

marco ha detto...

secondo me il "movimento per la decrescita felice" non ha affatto sbagliato titolo. Semplicemente non si rivolge al tipo di persone che vorrebbero uno schermo al plasma o un'automobile super tecnologica. Si rivolge a tutte quelle persone che non si riconoscono nello stile di vita attuale e vorrebbero una vita meno frenetica. (http://en.wikipedia.org/wiki/Cultural_creative)

Dato che il principale problema di questo tipo di persone è la mancanza di connessioni con altri che condividano lo stesso stile di vita, il MDF sta svolgendo un ottimo compito!

Per catturare i fanatici delle auto tecnologiche e dei televisori al plasma ci sarà tempo!

sembraincredibile ha detto...

Ciao Marco, c'è un po' di provocazione in quello che ho scritto ovviamente, MDF è una cosa bellissima, sono semplicemente cambiate le condizioni di contorno. Bisogna coinvolgere un numero più ampio di persone (e non parlo dei fanatici, parlo della gente "normale"), servono quindi proposte "digeribili" da un pubblico più ampio (non parlo di fanatici), se prospettiamo un futuro appetibile, ottenere i cambiamenti sarà più facile.

Alessandra Farabegoli ha detto...

credo che metterò questo blog fra le mie tappe quotidiane :-)
Dopo i recenti risultati elettorali, sento il bisogno di buoni propositi realizzabili

Marco F. ha detto...

"Come cambia la tua vita nel modello proposto dalla Crescita Felice? Sempre in meglio. Guidi un’automobile confortevole e super tecnologica che fa 2000 km con un pieno di idrogeno prodotto da un attento mix di sorgenti di energia rinnovabile e pulita"

Purtroppo non è così semplice (anche se condivido senz'altro la tua proposta di fondo. Per esempio, l'auto confortevole e super tecnologica a idrogeno eccetera... risolve solo il problema dell'inquinamento causato dopo che è stata fabbricata e comunque non risolve certamente il problema che non c'è spazio per avere e usare come si deve un'auto per ognuno. Almeno finchè buona parte del traffico avviene per ragioni che di decrescente e necessario hanno ben poco, come in questo esempio che ho scoperto ascoltando la radio l'altroieri:

http://stop.zona-m.net/it/node/92