sabato 23 febbraio 2008

Dei "piccoli poteri"

Sembra incredibile, ma il denaro non è la più temibile arma di corruzione. Forse voi ci eravate già arrivati, ma io ci ho messo un po’ di tempo a capirlo.

Una persona che si comporta in modo scorretto o dannoso o si oppone a scelte palesemente positive o resiste anche al più auspicabile dei cambiamenti non sempre lo fa per proteggere un interesse economico o un vantaggio materiale.

Spesso la vera ragione va ricercata nella conservazione di quello che io chiamo un “piccolo potere”. Ho incontrato questa situazione migliaia di volte, le persone difendono in modo feroce anche briciole di potere minuscole.

Faccio solo un esempio. Ho lavorato con un’azienda dove non si poteva fornire un indirizzo email ai dipendenti (cosa invece indispensabile all’attività di marketing in corso) perché l’impiegato responsabile dei computer non sapeva configurare gli account di posta elettronica, non voleva ammetterlo e aveva paura che gli avrebbero tolto l’incarico affidandolo a un altro.

Lui accendeva i computer la mattina e li spegneva la sera, lui aveva la password di amministratore dei PC (con la quale, per altro, non sarebbe stato in grado di fare nulla). Lui l’aveva e gli altri no. Lui ordinava il toner delle stampanti e parlava con il tecnico che aveva installato, non so quanti anni prima, il decrepito programma di contabilità dell’azienda. Questo ruolo non aveva effetto sulla sua busta paga, ma solo sul suo ego.

Così l’intera impresa era ostaggio di una figura sostanzialmente insignificante, disperatamente aggrappata al suo “piccolo potere” personale. Forse l’unico spazio in cui il suo Io poteva concedersi il lusso di sentirsi Re.

Sto parlando di un’azienda con un fatturato superiore ai 25 milioni di euro, non un colosso, ma nemmeno una botteguccia artigiana.

Se operate in un contesto politico, amministrativo, sociale, se le cose non vanno e vi vengono dei sospetti, prima di elaborare dietrologie di alto profilo, scoprite dove sono annidati i “piccoli poteri”. Sono straordinari centri di stoica resistenza a ogni cambiamento, fenomenali strumenti di corruzione, spesso più efficaci dei soldi.

Ci sono persone dalla dall’esistenza così grigia, che per comprarle basta una caramella. Arrivo a dire che ci sono persone che non riuscireste a comprare con i soldi, ma che potete comprare elargendo un “piccolo potere”.

Contromisure?

A volte basta offrire due caramelle per rimuovere il blocco. Il difficile, nell’azienda di cui vi ho parlato, era capire dove stesse veramente il problema. Era costantemente dissimulato sotto altre forme: non c’è tempo, il tecnico non viene, non arrivano gli aggiornamenti del software, ci sono problemi di sicurezza informatica, ecc.

Una volta intuita la verità, è bastato fornire alla persona in oggetto le rassicurazioni necessarie, fargli capire che lui sarebbe stato opportunamente istruito e non sostituito (quindi il suo potere sarebbe in realtà aumentato). In due ore è diventato il più grande paladino della causa.

Potreste pensare che si tratti di un caso limite.
Non lo è. Cominciate a guardavi attorno.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

articolo assolutamente geniale, sono proprio i piccoli poteri il problema di questo paese

Anonimo ha detto...

condivisibili le tue riflessioni!
tornerò a rileggerti :)

http://mimuovofacciocose.splinder.com/

sembraincredibile ha detto...

Magari non sono "il problema", ma sicuramente sono tra gli ostacoli da superare per produrre cambiamenti. Tutto sommato i piccoli poteri possono essere gestiti con una certa facilità, ci sono ostacoli più difficili sul cammino della rivoluzione dolce, ne parlerò prossimamente.

Anonimo ha detto...

per la semplicità e l'esattezza dell'analisi questo post è un piccolo capolavoro.
davvero.
pas