Sembra incredibile, ma l'uomo è davvero molto simile alle scimmie. E le scimmie, si sa, non resistono alla tentazione di imitare i comportamenti dei propri simili. Vi racconto un episodio che mi è capitato durante una vacanza e che per me è stato piuttosto illuminante.
Eravamo in un villaggio turistico nel sud d'Italia, specializzato in vacanze per famiglie con bambini piccoli. La zona era molto ventosa e quindi quasi tutti preferivano la piscina alla spiaggia, più esposta e pericolosa. Così nella piscina si creava ogni giorno un interessante microcosmo sociale.
Lo scenario era questo. Ogni famiglia dotava i propri bambini di qualche giocattolo. I bambini giocavano con il proprio secchiellino (palettina, pallina, barchettina) per 10 minuti, poi passavano a desiderare, e a sottrarre, i giocattoli dei bambini della famiglia vicina.
Padri, madri, nonni e parenti vari passavano tutto il loro tempo a seguire i bambini, sequestrare i giocattoli rubati e restituirli ai legittimi piccoli proprietari. I bambini a difendere ossessivamente i giocattoli dai furti. Una spirale davvero poco rilassante per tutti.
Così, io e mia moglie abbiamo pensato di introdurre una variabile "rivoluzionaria" nel sistema e vedere che succedeva. Essendo arrivati in auto, mentre quasi tutti gli altri erano arrivati in aereo, disponevevamo di una dotazione giocattoli piuttosto consistente rispetto alla media. Abbiamo rovesciato la nostra enorme borsa delle meraviglie sul bordo della piscina e abbiamo cominciato a dire a tutti i bambini che si avvicinavano che i giocattoli erano a disposizione di tutti, bastava riportarli una volta finito di giocare.
Il primo giorno tutti ci guardavano con aria sospetta (più i grandi che i bambini devo dire). Cercavano di capire dove stesse la fregatura. Il secondo giorno le famiglie del nostro settore della piscina avevano già capito la logica dell'operazione, aggiungendo i propri giocattoli al mucchio dei nostri e rendendoli disponibili a tutti.
Gli effetti erano già evidenti, i bambini socializzavano di più, avevano tutti una varietà più grande di giochi a disposizione, si annoiavano meno e potevano essere seguiti meno di prima (quindi i genitori si godevano un po' di vacanza).
Alla fine della settimana, la condivisione del parco giochi era diventata LA REGOLA della piscina. Tutti i nuovi arrivati venivano informati attraverso un'invisibile rito di iniziazione somministrato dal vicino d'ombrellone di turno o, più semplicemente, agivano per imitazione pura.
Non che io voglia trarre da tutto questo chissà quale teoria di alto profilo.
Però l'Effetto Piscina, mi sembra un'arma meravigliosa nell'arsenale del rivoluzionario dolce.
L'esempio rimane uno degli strumenti più potenti al servizio del cambiamento. A volte non servono eroi, bastano gesti convincenti compiuti in prima persona. Ci sono precise ragioni antropologiche che lo spiegano, ma senza stare a complicarsi troppo la vita per cercarle, basta capire che l'uomo funziona così. In ambiente marketing il fenomeno è conosciuto e sfruttato senza pietà. Ecco perché si spendono milioni di euro per far leccare un certo gelato a un certo attore famoso. La "testimonianza" ha un valore importantissimo quando si tratta di convincere qualcuno a fare qualcosa.
Tutto questo per dirvi: date il buono esempio.
Banale, ma spesso efficace.
sabato 15 marzo 2008
Sfruttate l'Effetto Piscina
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
4 commenti:
Come sempre riesci ad esprimere al meglio concetti complessi.
Sembra incredibile (lo dico anche io) ma l'amore e la condivisione sono valori molto più importanti del mercato e del denaro.
Sei l'uomo marketing della nostra Rivoluzione Morbida.
PS: oggi si è riunito il gruppo RES FVG... eravamo in 40 persone... piccoli passi ma verso la meta !
;-)
Caro SIM,
Quando avevo i bimbi nell'età dei "giochi ai giardinetti" (sembra ieri ma non è così, visto che oggi i miei pargoli hanno rispettivamente 16 e 19 anni) avevo un problema simile: c'era la sabbia ma non tutti portavano la paletta ed il secchiello. Democratici turni nell'utilizzo dei "preziosissimi" attrezzi provocavano incomprensione e scontento generale. Ma visto che io abitavo a due passi e che avevo, tra acquisti e eredità,una notevole collezione, pensai di risolvere mettendo tutto in due grandi borse che poi svuotavo sulla sabbia del parco giochi.
Il seguito lo hai già raccontato tu...
Ciao, Sofia Astori.
Ciao Sofia, alle volte è facile cambiare il monto eh?
Posta un commento