domenica 2 marzo 2008

Incapaci di guardare lontano

Sembra incredibile, ma abbiamo perso la capacità di guardare lontano. È un problema che affligge tutti i Paesi industrializzati, e in modo più drammatico il nostro.

Ma quando l’abbiamo persa? Perché?

Non è sempre stato così. I Romani costruivano edifici pensati per durare secoli, impianti idraulici così saggiamente progettati da essere utilizzati ancora oggi. I grandi mecenati commissionavano opere d’arte immortali, ma anche gli umili contadini si sono tramandati tradizioni secolari di amministrazione saggia e attenta dei terreni e dei pascoli, in modo da preservarli per il futuro.

Qualcuno suggerisce che la grande svolta l’abbia data la guerra fredda. Per la prima volta l’umanità era consapevole del fatto che tutto poteva finire da un momento all’altro. Fino a quel punto della storia l’uomo non aveva mai avuto il potere di distruggere l’intero pianeta. L’atomica ha cambiato la percezione collettiva e potrebbe aver dato origine alla irragionevole abitudine di non curarsi troppo del futuro perché poteva anche non essercene più uno.

Da qui il tutto subito, il consumismo, l’abuso scellerato delle risorse ecc? Può essere, ma qualunque siano le ragioni credo sia tempo di rinsavire e di ricominciare a progettare l’avvenire.

Progettare a lungo termine cambia la forma mentis. Si è portati automaticamente a ragionare per circuiti virtuosi perché si tende a programmare a cascata visto che non si può realizzare tutto subito.

Alle toppe messe alla buona si preferiscono interventi solidi e strutturali, si predispongono fondamenta solide su cui costruire, si lasciano buone eredità.

Anche nel gestire l’emergenza bisogna usare la lungimiranza. Non serve a niente spostare i rifiuti di Napoli in una nuova discarica fatta in fretta e furia se poi non si è già pensato a un progetto per il dopo.

Serve una rivoluzione culturale. Smettiamo di fare oggi per diafare domani. Smettiamo di vivere in questo eterno presente senza prospettive e ricominciamo a immaginare il futuro.

Il resto verrà da solo.

Nessun commento: