mercoledì 30 aprile 2008

La politica e i numeri salvacode

Sembra incredibile, ma con queste amministrative l'elettorato sembra aver fatto un altro passo avanti verso qualcosa di nuovo.

È possibile che stia finendo l'epoca della politica basata sulla logica dei numeri salvacode. Avete presente i bigliettini numerati che si prendono dal salumiere, al banco del supermercato e negli uffici postali? Ecco, i nostri partiti hanno funzionato fino ad oggi con la stessa meccanica. Si entra da piccoli, ci si mette in fila nella lunghissima scala gerarchica e si aspetta pazientemente che venga il proprio momento (che poi a volte nemmeno arriva).

Poco contavano fino ad ora le idee, il merito, l'impegno. Il vero segreto era la perseveranza. Chi aveva fretta poteva tentare di fare fuori qualcuno di quelli in coda prima di lui o fondare un suo partito ritrovandosi magicamente a fare il primo della fila. Il sistema sembrava perfino ben tollerato dagli elettori, pronti a votare diligentemente il leader di turno.

Con oggi, mi pare che tutto cambi. Il PD presenta Rutelli come sindaco di Roma, candidatura fiacca e stantia, contenuto innovativo zero, ma toccava a lui, aveva il numeretto, la fila va rispettata no? Così gli stessi elettori che hanno votato piuttosto compatti per il PD alle politiche, fanno una sonora pernacchia a questa proposta indecente, ma nel contempo mandano un uomo del PD, probabilmente percepito come più credibile, alla provincia.

Insomma, non stiamo parlando di popolo bue, questa gente pensa e agisce. Non vota più per schieramenti, fa dei ragionamenti (giusti o sbagliati che siano). Lo dimostra il fatto che in altri comuni, storicamente orientati a destra, vince il PD. Vince, a mio modestissimo parere, perché presenta candidati credibili e i cittadini li scelgono.

Probabilmente stiamo andando oltre alla logica della destra e della sinistra. Le persone cercano, con i gli strumenti di cui dispongono, di fare scelte sulla base di altri criteri. Abbandonano le posizioni ideologiche in cerca delle idee e delle soluzioni.

Mi pare una cosa buona.
Cerchiamo di produrre proposte sensate e comprensibili e i cittadini ci permetteranno di attuarle.
Per farlo servono partiti nuovi.
Bisogna rinunciare ai numeri salvacoda e passare alla meritocrazia.

Il PD prenda nota.

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