lunedì 12 maggio 2008

Perché puntare sulla sicurezza

Sembra incredibile, ma Berlusconi sa quel che fa. Ecco perché ha incentrato la sua campagna elettorale sul tema della sicurezza.

Stavo dando la mia spiegazione ad alcune persone e queste mi hanno invitato a scriverla anche qui perché, dicono loro, può essere utile a tutti. E io allora procedo diligentemente.

È in realtà molto semplice, il tema della sicurezza è il tipico tema di "percezione collettiva". Il parere delle persone su temi come questi viene pesantemente influenzato dall'ambiente sociale circostante perché l'incidenza reale dei fenomeni ad esso connessi è piuttosto bassa. Non si riesce quindi ad avere esperienze dirette su cui basarsi per prendere una propria posizione e ci si affida a quello che dicono gli altri (amici, mezzi di comunicazione, esperti, ecc.).

Allo stesso tempo la sicurezza è una tematica trasversale (tutti vogliono sentirsi sicuri) rispetto alla quale è difficile rimanere indifferenti (ad esempio tutte le donne hanno paura di essere stuprate, siano di destra o di sinistra, colte o ignoranti, belle o brutte).

Nell'attuale situazione generale di incertezza e paura del futuro la sicurezza diventa perciò un ottimo tema sul quale canalizzare tensioni, malumori e aspettative, soprattutto se possiedi 3 televisioni e molti giornali.

Basta bombardare il pubblico con messaggi a raffica, facendo scalette dei telegiornali ai confini dell'assurdo come quelle a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi. Facendo diventare "notizia" anche il più banale incidente accaduto nella più banale delle periferie, trasformando in "problemi di sicurezza" anche i comuni incidenti stradali.

Si continua a dare copertura ai processi spettacolo anche quando non c'è nemmeno la parvenza di una nuova notizia da dare, si mischiano i delitti di mafia con gli episodi di bullismo, si manda lo scippo prima della politica estera, ecc.

Dopo un mesetto di questo bombardamento, state pur certi che la gente si sentirà insicura e impaurita, anche se le statistiche dicono che i reati violenti sono in calo e che anche la piccola criminalità non è aumentata in modo sensibile.

A questo punto si cavalca l'onda dicendo "Noi vi salveremo", si va al governo (non hanno vinto solo per questo però), si fa passare qualche tempo, si dice ai giornali di smetterla e si fa notare che le cose stanno migliorando facendo bella figura.

Fare la stessa cosa con il potere di acquisto degli stipendi (l'altro grande tema caldo prima delle elezioni) era impossibile perché ognuno ha una capacità di riscontro personale sulla tematica (la propria busta paga) e i giornali non basterebbero a convincerlo di essere diventato più ricco.

Insomma, se meditavate l'acquisto di una pistola per difendervi dalla criminalità, aspettate qualche mese, vedrete che presto "andrà meglio".

2 commenti:

Marko ha detto...

E' tristemente vero, e fai bene a scriverlo perché se le persone si rendessero conto di tutto ciò darebbero la giusta importanza alle notizie provenienti dai media.

Del resto durante l'altro suo governo Berlusconi ci aveva anche provato a convincerci tutti di essere più ricchi...

Unknown ha detto...

Siamo ad un bivio. C'è la crisi economica, l'esaurimento delle risorse, la catastrofe ambientale...

Le strade sono due:
- reazione violenta ed accaparramento delle risorse residue...
- rivoluzione morbida e transiszione ad un sistema che potrebbe chiamarsi sviluppo sostenibile...

La prima mi fa molta paura ed è per questo che lotto per la seconda.

Quando si parte per un'avventura capita che ci siano cose inattese, disavventure e difficoltà. L'importante è mantenersi concentrati sull'obiettivo... e anche se maledici le scelte fatte nel momento della massima fatica... "Potevo girare attorno alla montagna invece che scalarla..." Quando ci sarai sopra i polmoni respireranno soddisfazione come mai hanno fatto.

Adesso sono soddisfatto.
:D

Attendo il prossimo post
;-))