lunedì 16 giugno 2008

Traduttori cercansi

Sembra incredibile, ma se conoscete l'inglese abbastanza bene da poterlo tradurre in italiano corretto il Paese ha bisogno di voi.

In questo mio periodo di studio, scopro tonnellate di informazioni che qui in Italia non arrivano. Non sono nascoste, sono disponibili grazie a internet, o a volte sono pubblicate su libri e saggi, ma sono in inglese.

Ora, lo so che sembra incredibile (mica tanto in realtà), ma il numero di persone in grado di leggere un testo in inglese e di comprenderlo è drammaticamente basso. Eppure questi contenuti andrebbero resi accessibili per premettere a tutti di farsi un'idea più chiara sulle cose che accadono in questo piccolo pianeta.

Ecco allora che i "traduttori" diventano personaggi di importanza strategica e la traduzione una missione umanitaria.

Quindi, se tra voi c'è qualcuno in grado di tradurre dall'inglese, con un po' di tempo libero e voglia di impegnarsi per una giusta causa si faccia vivo.

C'è parecchio da fare.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

funziona la mail omonima su gmail? perchè ho lasciato un messaggio lì...

sembraincredibile ha detto...

Funziona, funziona... grazie.

silvia_fe ha detto...

io l'ingelese lo mastico benino, ma........ho pochissimo tempooooooo.

appropò, l'incontro del 22 è confermato?

sembraincredibile ha detto...

Per il momento ho reclutato una traduttrice per inglese, francese e spagnolo (un po'), e una iperqualificata per il tedesco. Però se ogni tanto sei libera posso smistarti delle cose...

Incontro MOLTO confermato, se non vieni piango.

Anonimo ha detto...

incontro confermato. con le lingue (ingl. ted. spagnolo) vado abbastanza bene. tempo libero poco ma si sa... ogni tanto si trova! se vuoi delle traduzioni inviami il testo e con calma ti tornerà indietro!

comunque condivido, le informazioni in inglese sono tantissime.

ps. io sto cercando di capire quali sono gli standard europei di raccolta differenziata dei rifiuti, e quanto pagano i comuni italiani di sanzioni (se ci sono, io ho capito così) all'anno. Non sono riuscita a trovare niente. non mi sono applicata molto ma ho fatto comunque una ricerca di due ore in internet. qualcuno può darmi una dritta?

Grazie, daria

sembraincredibile ha detto...

Giro la domanda a un paio di "esperti", vediamo che dicono...

Anonimo ha detto...

A quanto mi risulta la situazione per i comuni italiani è questa: non esistono delle vere e proprie multe, ma delle tariffe differenziate per lo smaltimento. Quando si portano i rifiuti residui in discarica o all’inceneritore/termovalorizzatore i comuni pagano un tot a tonnellata, e questo tot è x se la differenziata di quel comune non raggiunge il 35% dei rifiuti prodotti, x-y se è tra il 35 e il 50%, x-y-z se è oltre il 50%. Inoltre il costo di smaltimento in discarica è in ogni caso più alto di quello che costa il conferimento di materiale differenziato, quindi meno i cittadini differenziano più il comune paga per smaltire. O meglio sono i cittadini a pagare di più perché in teoria tutti i comuni (ma a quel che so in realtà lo ha fatto meno del 30% dei comuni italiani) dovrebbero essere passati dalla Tarsu (Tassa Asporto Rifiuti Urbani) alla tariffa (TIA, Tariffa Igiene Ambientale), cioè le bollette che i cittadini pagano per il servizio dovrebbero coprire in toto il costo del servizio stesso. Dove vige ancora la tassa in ogni caso sono i cittadini a pagare il servizio, perché i soldi che coprono le spese sono comunque proventi fiscali. Quindi meno si differenzia, più si paga. Questo vale sia che siano i cittadini incivili a non differenziare, sia che siano le amministrazioni inadempienti a non organizzare raccolte differenziate spinte. Va anche detto che in teoria gli amministratori dovrebbero pagare a livello di consenso politico, nel senso che se la loro differenziata non funziona (o non c’è proprio) i cittadini pagano bollette più alte, quindi dovrebbero mandarli a casa, ma non sempre va così, anche perché la faccenda non è ovunque nota.
Bisogna anche evidenziare che ci sono situazioni molto diverse: per esempio ci sono comuni di montagna o collina, con popolazione molto ridotta (di conseguenza anche con finanze molto ridotte) e territorio molto esteso, che hanno scelto di non adottare sistemi di differenziazione spinta (cioè che costringano il cittadino a differenziare, come il porta a porta o sistemi con cassonetti stradali per la differenziata, ma non per l’indifferenziato) perché la distanza fra le varie abitazioni comporterebbe spese di gestione del servizio comunque esorbitanti. E questo è solo un esempio.

Per quel che avviene di preciso nel resto d’Europa non sono in grado di dare dati precisi.

Spero di non essere stato troppo confuso, anche perché sto andando a memoria; se serve maggiore precisione…

Luca

sembraincredibile ha detto...

Che lettori preparati che ho, son commosso...

Anonimo ha detto...

anche io mi candido...tra un po'
tort

Anonimo ha detto...

grazie Luca, sei stato molto chiaro. Quindi non esistono standard "europei" sulla roccalta differenziata che mettano sullo stesso piano Vienna e Bologna e premino l'una punendo l'altra con delle sanzioni extra-nazionali?
Daria